Una leggenda narra che nella notte tra l’ 1 e il 2 novembre i defunti tornino sulla terra portando come dono ai bambini scardellini, frutta martorana e giocattoli, che nell’insieme vengono chiamati “Morticini”. Una tradizione tutt’oggi mantenuta per far sì che i bambini non dimentichino chi non è più tra loro, per esorcizzare la paura della morte e aiutare gli adulti ad allontanare la tristezza nel ricordare chi non c’è più.
A Messina già da metà ottobre le vetrine delle pasticcerie si riempiono di coloratissima frutta martorana e ossa di morto.
Questi biscotti sono caratterizzati da una parte bianca ed una scura, sono molto duri, proprio spacca denti, anche se oggi i pasticceri riescono a farli più morbidi.
La pasta con cui vengono preparati si chiama “pasta garofano”, molto probabilmente un riferimento ai chiodi di garofano utilizzati per aromatizzare. Gli ingredienti sono semplici: zucchero, farina, acqua e sole, la ricetta originale prevede 2-3 giorni di riposo al sole, oggi questo passaggio viene spesso accellerato posizionando i biscotti su panni bagnati per 2-3 ore per poi essere infornati con notevole risparmio di tempo.
La creazione di questi biscotti sembra magica, in realtà in cottura lo zucchero si scioglie e si caramella separandosi dalla farina che formerà la parte bianca.